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Le stufe a pellet sono sempre più popolari come fonte di riscaldamento nelle abitazioni, poiché con la loro installazione si ottiene un netto risparmio economico; sono anche una valida alternativa alle caldaie a condensazione con scarico dei fumi. Nonostante l’ampio utilizzo nel mercato domestico, una stufa a pellet con scarico dei fumi sul balcone in condominio, può essere complicata da installare a causa delle stringenti normative relative alla sicurezza.
In questo articolo approfondiremo tali norme con un focus sull’installazione in condominio, analizzeremo le leggi e i regolamenti pertinenti e forniremo consigli per assicurarsi che l’installazione sia sicura e che ogni processo sia gestito con estrema linearità nel rispetto della legge.
Il primo passo da compiere se si vuole installare una stufa a pellet con scarico dei fumi sul balcone in un condominio è controllare cosa prevede in merito il regolamento condominiale. Molte volte, infatti, tale documento vieta o limita l’installazione di qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento che incida in qualche modo sulle zone comuni dell’edificio.
Se il regolamento condominiale non lo consente, è necessario quindi discutere la questione con l’amministratore di condominio e con tutti i condòmini per cercare di ottenere una deroga.
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Sommario
ToggleCome richiedere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale per l’installazione di una stufa a pellet con scarico in balcone
Se decidi di richiedere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale per l’installazione di una stufa a pellet con scarico in balcone, è importante preparare un progetto dettagliato dell’installazione e presentarlo ai condòmini. All’interno del progetto dovresti indicare:
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- le specifiche tecniche della stufa
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- le modalità di installazione
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- i requisiti di sicurezza che rispetta
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- le motivazioni per cui si vuole installare la stufa a pellet
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- le condizioni per non causare disturbo alle altre unità condominiali.
Un’altra fase preliminare importante quando si vive all’interno di un condominio, è verificare prima il posizionamento delle stufe già presenti, infatti se queste risultano posizionate su piani diversi, i comignoli delle canne fumarie che scaricano sul tetto, dovranno essere disposti a scacchiera con un’altezza di almeno 50 centimetri di scarto l’uno dall’altro. Questo serve per evitare trasferimenti di pressione in grado di compromettere il funzionamento della canna fumaria e quindi la sicurezza dello stabile.
Oltre a questi aspetti, l’installazione di una stufa a pellet con scarico in balcone potrebbe richiedere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale anche nel caso in cui essa vada a influenzare in qualche modo la facciata esterna dell’edificio, modificandone l’assetto e l’estetica.
Quando parliamo di modifica della facciata intendiamo dire, per esempio, che è importante assicurarsi della posizione del tubo di scarico, affinché sia installato in modo tale da non causare disturbo alle altre unità condominiali e che sia protetto da un cappuccio antipioggia.
Se l’installazione non comporta alcuna modifica alla facciata esterna dell’edificio e non causa disturbo alle altre unità condominiali, allora potrebbe non essere necessaria alcuna autorizzazione da parte del condominio.
Tuttavia, oltre a sondare il parere dell’assemblea, pena l’applicazione di sanzioni condominiali, in caso di installazioni più invasive è sempre necessario tenere presente anche le norme generali sullo scarico del fumo che regolano la sicurezza degli edifici condominiali.
Le norme di sicurezza per lo scarico dei fumi della stufa a pellet in condominio
In Italia esistono diverse normative che regolano l’installazione di una stufa con scarico esterno, in particolare esse sanciscono le distanze minime da rispettare tra la stufa e i vari punti del luogo in cui è posizionata, ovvero:
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- dai materiali combustibili
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- dalle finestre
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- dai condizionatori d’aria
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- da qualsiasi apertura presente nell’area circostante.
Inoltre, esistono norme che regolano altresì l’installazione dei sistemi di ventilazione e degli scarichi dei fumi. È importante infatti che l’installazione della stufa a pellet rispetti tutte le leggi sulla sicurezza per evitare rischi di incendio e di inalazione di gas tossici e, soprattutto, che venga predisposta da un tecnico competente che poi ne certifichi il funzionamento corretto.
Oltre alle leggi, è possibile che siano necessari anche particolari permessi, per esempio se il balcone è visibile dalla strada o dal vicinato, potrebbe essere opportuno ottenere il permesso delle autorità locali, oltre che dai vicini. Inoltre, potrebbe essere obbligatorio ottenere un permesso di costruzione o di installazione da parte dell’autorità competente, quali il comune o la provincia.
Se sei un proprietario di un’unità condominiale e stai pensando di installare una stufa a pellet con scarico in balcone devi conoscere quali sono le norme che regolano l’installazione di questa tipologia di stufe, in particolare:
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- il Decreto Legislativo 192/2005 che stabilisce le norme di efficientamento energetico
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- il Decreto Ministeriale 37/2008 che invece determina i requisiti di sicurezza per l’installazione di qualsiasi generatore di calore.
Da non trascurare anche la normativa UNI 10683 che sancisce i requisiti per il riscaldamento dell’acqua e che, nella fattispecie, prevede che i fumi prodotti dalle stufe a pellet o a legna, non possano essere diretti in un’unica canna fumaria. Quindi ogni installazione deve avere una propria canna fumaria totalmente indipendente.
Oltre a comprendere se il condominio accetta o no la tua stufa con scarico sul balcone, verificare che essa sia installata secondo tutte le leggi e capire se sia necessaria una comunicazione agli enti locali della tua zona, è sempre opportuno avvalersi di un professionista che possa permetterti un’istallazione senza intoppi, sicura e in completa conformità con le leggi, sia per te che per tutto il condominio. Un amministratore di condominio competente potrà aiutarti a districarti in queste per nulla semplici dinamiche.