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Le comunità energetiche (CE) sono soggetti giuridici, autonomi e controllati da azionisti che si uniscono per produrre, auto-consumare e vendere “energia pulita”, prodotta da fonti rinnovabili. Si formano quando un’ insieme di persone costituisce un’impresa sociale o un ente del terzo settore e collabora con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti locali.
Il concetto di autoconsumo si riferisce alla possibilità di consumare e produrre in loco l’energia per far fronte ai propri fabbisogni energetici permettendo al prosumer (producer e consumer) di contribuire alla transizione energetica e allo sviluppo sostenibile del proprio Paese.
L’obiettivo principale delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) è fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità alle aree locali in cui operano.
L’autoconsumo di energia si può realizzare in tre modi:
Nel primo caso il cittadino possiede un impianto di produzione di energia rinnovabile e auto-consuma l’energia che lui stesso produce. L’autoconsumo collettivo, invece, prevede una pluralità di consumatori in un edificio con uno o più impianti, che possono essere di proprietà di terzi come ad esempio il condominio con impianto fotovoltaico sul tetto che fornisce elettricità al palazzo e alle unità abitative.
In ultimo, la comunità energetica produce energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per condividere l’energia viene utilizzata la rete di distribuzione esistente con una gestione virtuale.
Le ultime due tipologie (autoconsumo collettivo e comunità energetica), sono state legalmente introdotte in Italia dal decreto 162 dicembre 2019 (milleproroghe) art. 42-bis. In sintesi, esistono diverse tipologie di comunità energetica, ma l’obiettivo è lo stesso per tutte: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri.
I vantaggi derivanti dalle comunità energetiche sono molteplici. Quello maggiormente evidente è probabilmente quello economico: un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che sceglie di auto-consumare energia proveniente da fonti rinnovabili, ottiene:
Sono diverse le comunità energetiche nel mondo. Di seguito trovi quelle più in linea alle attuali normative europee.
Tu puoi!
Chiunque può far parte di una comunità energetica
Se hai a cuore la questione ambientale e intendi ristabilire una relazione con l’ambiente partendo dall’uso di fonti rinnovabili per la realizzazione di un sistema economico e sociale sostenibile per il pianeta e per le future generazioni, questa è la strada per te.
La parola “comunità” non è casuale: significa mutuo appoggio, cooperazione e scambio. In tal senso, questa parola ci riporta ad una dimensione di “comunanza” non solo territoriale, ma anche di obiettivi e ideali. Il termine “energia”, quando associato alle comunità, ha una doppia valenza:
Essere comunità energetica, dunque, significa partire dalle origini – la dimensione comunitaria –, per intraprendere nuove strade verso modi di produzione e consumo dell’energia a km zero.
Significa ristabilire una relazione con l’ambiente, a partire dall’uso di fonti rinnovabili, per la realizzazione di un sistema economico e sociale sostenibile per le presenti e future generazioni.
Comunità energetica è attenzione per l’ambiente, è vivere insieme, ma in modo sostenibile. Se sei interessato a creare una comunità energetica e non sai da dove iniziare rivolgiti ad Estia!
Ecco un esempio concreto che ha calcolato i principali indicatori economici, ipotizzando un condominio composto da 8 utenze e servito da un impianto fotovoltaico della potenza di 20 kW, senza sistema di accumulo.
L’autoconsumo complessivo è pari al 40% dell’energia prodotta dall’impianto. L’autoconsumo fisico è il 7% della produzione fotovoltaica mentre quello relativo all’energia condivisa è circa il 33%. Il tempo di ritorno dell’investimento è inferiore ai 10 anni nel caso di applicazione della detrazione fiscale del 50%.
L’incentivo definito dalla Legge 8/2020 premia esclusivamente l’energia condivisa, promuovendo così la nascita di meccanismi volti a massimizzare l’energia virtualmente auto-consumata in un’ora.
Grandezze energetiche condominiali [kWh/anno] | |
Produzione | 26365 |
Autoconsumo | 1792 |
Energia condivisa | 8109 |
Energia immessa | 24573 |
Grandezze economiche condominiali [€/anno] | |
Risparmio autoconsumo (1) | 300 |
Incentivo (MISE) (2) | 811 |
Restituzione oneri (ARERA) (3) | 74 |
Vendita energia a prezzo di mercato (4) | 1247 |
Totale Risparmio | 2432 €/anno |
Tempo di ritorno dell’investimento (5) | |
Senza detrazioni fiscali del 50% | 13 anni |
Con detrazioni fiscali del 50% | 8 anni |
(1) Valutato con corrispettivi tariffari 2019 del servizio di maggior tutela per utenze non
residenziali con potenza contrattuale >16,5 kW
(2) Valutato al prezzo zonale (CSUD) 2019
(3) Valutato con formula CAC Allegato A delibera 318/2020
(4) Vendita energia a prezzo zonale (CSUD) (4)
(5) CAPEXFV :1200 €/kWp, OPEXFV 19 €/kWp
Simulazione di un caso di autoconsumo collettivo condominiale, Fonte RSE