Corte di Giustizia UE: Agente Immobiliare e Amministratore Condominio

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Corte di Giustizia UE: via libera alla compatibilità tra amministrazione condominiale e intermediazione immobiliare

Negli ultimi anni, il settore dell’amministrazione condominiale e dell’intermediazione immobiliare ha visto una trasformazione significativa in diversi paesi europei, e si sta aprendo la strada per un modello integrato in cui società come Estia potranno assumere un ruolo sempre più rilevante.

Questo modello si fonda su una logica chiara: l’amministratore di condominio, coinvolto anche nella vendita o nell’affitto degli immobili che gestisce, ha un interesse diretto a garantire una gestione impeccabile dello stabile.

Tale gestione integrata migliora la qualità del servizio, assicurando maggiore attenzione nella manutenzione, nel recupero dei crediti e nella valorizzazione complessiva dell’immobile e del benessere condominiale.

La Sentenza UE: una svolta epocale

Un importante passo in questa direzione è stato compiuto dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che il 4 ottobre 2024 ha stabilito che non esiste incompatibilità tra l’attività di amministratore di condominio e quella di agente immobiliare. Questa sentenza rappresenta un superamento della precedente interpretazione italiana, che impediva l’esercizio congiunto delle due professioni.

Fino ad oggi, infatti, la normativa italiana vietava agli amministratori di condominio di operare anche come mediatori immobiliari, giustificando tale divieto con la necessità di garantire l’indipendenza e l’imparzialità dei professionisti. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva più volte ribadito questa posizione, confermando l’incompatibilità tra le due professioni.

Nel caso specifico, la questione è stata sollevata da un agente immobiliare di Bologna a cui la Camera di Commercio aveva vietato di svolgere anche l’attività di amministratore di condominio.

Dopo il ricorso al TAR e l’intervento del Consiglio di Stato, la controversia è stata portata alla Corte di Giustizia UE, che ha stabilito che il divieto italiano era in contrasto con la direttiva europea 2006/123/CE, meglio conosciuta come “direttiva servizi”, che garantisce la libertà di prestazione dei servizi in tutta l’Unione Europea.

Secondo i giudici europei, la restrizione italiana non risultava proporzionata agli obiettivi di tutela dei consumatori, impedendo agli agenti immobiliari di offrire una gamma più ampia di servizi senza giustificare adeguatamente un rischio sistematico di conflitto di interessi.

Compatibilità tra amministrazione condominiale e intermediazione immobiliare

La Corte di Giustizia UE ha quindi dichiarato la compatibilità preventiva e generale tra l’attività di agente immobiliare e quella di amministratore di condominio, ritenendo che l’interpretazione restrittiva della legge italiana fosse in contrasto con il diritto comunitario.

Questo verdetto ha messo in evidenza come il divieto italiano non solo fosse sproporzionato, ma rappresentasse anche un ostacolo al libero mercato, negando ai professionisti la possibilità di ampliare la loro offerta di servizi a vantaggio dei cittadini.

In sostanza, tale sentenza elimina l’ostacolo che impediva lo sviluppo delle agenzie multidisciplinari, creando anche un’opportunità per contrastare l’illegalità e l’abusivismo alimentati dalle incertezze normative che fino ad oggi hanno proliferato nel settore.

Ora, sarà cruciale che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy intervenga con una Circolare che chiarisca definitivamente alle Camere di Commercio la possibilità di iscrivere al REA (Repertorio Economico Amministrativo) tutti quegli amministratori di condominio che acquisiranno l’abilitazione per operare anche come mediatori immobiliari.

Infatti, per diventare intermediari immobiliari è necessario frequentare un corso riconosciuto dalla Regione e superare un esame di abilitazione presso la Camera di Commercio.

Una volta completato questo percorso, gli amministratori condominiali potranno svolgere entrambe le attività in maniera legale e conforme alle normative europee, offrendo così un servizio più ampio e qualificato.

Questa decisione della Corte di Giustizia rappresenta una svolta per il mercato immobiliare italiano, poiché offre nuove opportunità professionali e favorisce l’efficienza e la competitività del settore.

Società come Estia potranno consolidare il proprio ruolo, offrendo una gestione integrata e di alta qualità degli immobili, garantendo benefici sia per i professionisti che per i consumatori.

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