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In ambito condominiale, la gestione delle parti comuni e la ripartizione dei costi di manutenzione rappresentano tematiche di rilevante importanza, che necessitano di essere affrontate con competenza e attenzione.
Tra gli elementi infrastrutturali fondamentali in un edificio condominiale, le colonne di scarico occupano un posto di primo piano, essendo cruciali per il corretto smaltimento delle acque reflue domestiche.
La braga della colonna di scarico, in particolare, rappresenta un componente chiave di questo sistema, la cui manutenzione è soggetta a specifiche normative e prassi amministrative; ma chi paga le spese di riparazione?
Vediamo quindi quali sono le responsabilità e le procedure legate alla gestione delle braghe delle colonne di scarico in un contesto condominiale.
Cos’è la braga della colonna di scarico e qual è la sua funzione
La braga della colonna di scarico riveste un ruolo cruciale nel sistema di evacuazione delle acque reflue degli edifici, soprattutto nei condomini dove la centralizzazione della gestione fognaria richiede un’attenta coordinazione. Funzionale al collegamento di sezioni diverse di tubazioni, facilita l’unione di tratti di tubo con dispositivi o strutture varie, quali sifoni, sanitari e altri rami della rete fognaria. La sua struttura, generalmente cilindrica o leggermente conica, è arricchita da flange o guarnizioni che ne semplificano l’installazione e ne assicurano una solida tenuta idraulica.
Fabbricata in materiali come il PVC o la ghisa sferoidale, noti per la loro resistenza a umidità e corrosione, la braga è essenziale nell’ottimizzare il flusso delle acque reflue. Tale ottimizzazione previene perdite, proteggendo così l’integrità dell’impianto a lungo termine e contribuendo alla salubrità strutturale dell’edificio e al comfort abitativo dei residenti.
Questa componente assume un’importanza ancora maggiore in quei punti del sistema fognario caratterizzati da deviazioni del flusso, ramificazioni o collegamenti a dispositivi vari, dove una tenuta ermetica e una transizione fluida del flusso diventano indispensabili per il mantenimento dell’efficienza e della sicurezza dell’impianto.
Problemi e riparazioni
Nonostante la loro concezione affinché durino nel tempo, le braghe delle colonne di scarico non sono esenti da possibili problematiche.
Le crepe, le ostruzioni e i deterioramenti dovuti all’età o a manutenzioni inadeguate rappresentano le principali cause di guasto di queste componenti vitali per il sistema fognario di un edificio.
Questi problemi possono tradursi in perdite e infiltrazioni d’acqua che, se non gestite prontamente, possono portare a conseguenze dannose per la struttura dell’edificio.
La rottura di una braga della colonna di scarico può causare infatti una serie di danni di varia gravità, che vanno ben oltre il semplice disagio causato dall’umidità:
- danneggiamento delle strutture murarie
- problemi di umidità e muffa
- deterioramento degli impianti elettrici
- compromissione del comfort abitativo.
La riparazione dei guasti causati da problemi alle braghe richiede interventi tempestivi e accurati, volti a ripristinare l’integrità del sistema di scarico e a prevenire danni ulteriori. Spesso, è necessario procedere con l’apertura di tracce nelle murature per poter accedere alle tubazioni danneggiate. Una volta individuato il guasto, la parte danneggiata della braga viene rimossa e sostituita.
Questa operazione, seppur invasiva, è fondamentale per garantire la funzionalità a lungo termine dell’intero sistema fognario.
E proprio in virtù della sua complessità e importanza, una braga deve essere necessariamente riparata da professionisti qualificati, seguendo le normative vigenti in materia di sicurezza ed edilizia.
Chi paga i costi di riparazione della braga della colonna di scarico
La questione della proprietà della braga della colonne di scarico e, di conseguenza, della responsabilità per le perdite e infiltrazioni d’acqua da esse originate, ha sollevato numerose discussioni in ambito giuridico.
La Corte di Cassazione ha affrontato l’argomento in più occasioni, delineando un percorso evolutivo nella sua interpretazione.
Inizialmente, con una sentenza del 2012 (n. 778 del 19/01/2012), la Seconda Sezione della Corte aveva stabilito che tali componenti fossero da considerarsi di competenza condominiale.
Tuttavia, questo orientamento ha subito un significativo cambio di rotta con la sentenza n. 1027 del 17 gennaio 2018, che ha rivisto la braga come un elemento di proprietà esclusiva del singolo condomino, data la sua funzione specifica di convogliare le acque di scarico provenienti da un unico appartamento verso la colonna verticale comune.
Questo cambio di prospettiva si basa sull’assunto che, poiché la braga serve esclusivamente al singolo appartamento per il convogliamento degli scarichi individuali, i danni derivanti dalla sua eventuale rottura ricadono sulla responsabilità del proprietario dell’unità abitativa.
Tale interpretazione è stata rafforzata da successive sentenze, tra cui l’ordinanza n. 15302 del 2022, che ha confermato l’esclusione della braga dalle parti comuni del condominio, sottolineando il suo ruolo di servizio individuale e non collettivo.
Di fronte a danni causati dalla rottura di una braga, quindi, la giurisprudenza recente chiarisce che i costi di riparazione spettano al proprietario dell’appartamento da essa servito. Spetta a lui incaricare un idraulico per le necessarie riparazioni e risarcire eventuali danni collaterali, come le macchie di umidità causate da infiltrazioni.
In questo scenario, il condominio non è tenuto a coprire le spese per le riparazioni, che devono essere gestite autonomamente dal singolo condomino interessato.
Tuttavia, esiste un’eccezione riguardante la classificazione della braga come elemento condominiale: tale ipotesi si verifica solo qualora il regolamento di condominio lo preveda esplicitamente. In assenza di tale disposizione, ogni braga è di proprietà individuale, associata al condòmino che beneficia del collegamento orizzontale ad essa connesso. Questa distinzione sottolinea l’importanza di una chiara definizione delle responsabilità e delle proprietà all’interno del regolamento condominiale, per prevenire equivoci e garantire una gestione efficiente ed equa delle strutture comuni e di quelle ad uso esclusivo.