Installazione di un ascensore in condominio con taglio scale: come funziona?

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Intervenire sulla struttura di un edificio condominiale, tagliando le scale per installare un ascensore, è una soluzione tecnica che, se da un lato rappresenta un’opportunità per migliorare l’accessibilità e la fruibilità degli spazi, dall’altro comporta il rispetto di rigidi limiti tecnici e normativi. 

Le scale rappresentano infatti una componente fondamentale per la sicurezza e l’abitabilità di un immobile, e ogni modifica deve essere eseguita con estrema cautela.

La normativa principale di riferimento, il Decreto Ministeriale 236/1989, stabilisce che la larghezza minima delle scale debba essere di almeno 80 cm, un requisito indispensabile per garantire la sicurezza e l’accesso, anche in caso di emergenza. Ridurre ulteriormente la larghezza può comportare difficoltà nei movimenti quotidiani, nel trasporto di oggetti voluminosi o nell’accesso per persone con difficoltà motorie. A questi limiti si aggiungono quelli previsti dal Codice Civile (artt. 1102 e seguenti), che regolano l’uso e la modifica delle parti comuni: qualsiasi intervento non deve compromettere la stabilità, la destinazione d’uso o il godimento degli altri condomini.

Dal punto di vista tecnico, gli ingegneri strutturali devono valutare attentamente la portata residua delle scale

L’intervento spesso richiede di integrare la struttura con elementi antisismici, come telai autoportanti, o rinforzi in acciaio per compensare la perdita di materiale. 

Un ulteriore vincolo riguarda l’aspetto estetico e architettonico, soprattutto per edifici storici o sottoposti a vincoli paesaggistici: l’installazione deve armonizzarsi con lo stile dell’edificio senza alterarne la facciata o le caratteristiche peculiari.

Ruolo dell’assemblea di condominio

L’installazione di un ascensore con il taglio delle scale richiede il coinvolgimento diretto dell’assemblea dei condomini, che rappresenta l’organo decisionale del condominio. L’assemblea deve approvare l’intervento con una maggioranza qualificata, pari ai due terzi dei millesimi dell’edificio, come previsto dall’art. 1136 del Codice Civile. Questo iter deliberativo è obbligatorio, poiché si tratta di un intervento straordinario che incide sulle parti comuni. Durante la seduta, i condomini discutono: 

  • la necessità e la fattibilità del progetto, 
  • i costi e la loro ripartizione, in base ai millesimi di proprietà o ai benefici specifici derivanti dall’intervento,
  • l’affidamento dei lavori a tecnici e imprese specializzate.

L’amministratore di condominio gioca un ruolo cruciale nella gestione del processo. È suo compito convocare l’assemblea straordinaria, raccogliere i preventivi, e garantire che tutte le comunicazioni siano chiare e dettagliate

Inoltre, l’amministratore coordina l’aspetto tecnico-burocratico, come l’acquisizione dei permessi edilizi e la verifica della conformità alle normative vigenti. 

Durante l’esecuzione dei lavori, l’amministratore supervisiona l’avanzamento delle operazioni e funge da intermediario tra l’impresa e i condomini.

Costi e incentivi fiscali

L’installazione di un ascensore con il taglio delle scale comporta costi significativi, ma può beneficiare di incentivi fiscali che rendono l’intervento più sostenibile per i condomini. 

La spesa complessiva include diversi fattori, tra cui:

  • i costi di progettazione
  • i lavori di modifica strutturale 
  • l’acquisto e l’installazione dell’impianto ascensore

Il Bonus barriere architettoniche consente una detrazione del 75% sulle spese sostenute (valido fino al 31 dicembre 2025), rendendo il progetto accessibile anche ai condomini con un budget limitato. 

Questo incentivo, regolato dalla Legge di Bilancio 2022, si applica a interventi volti a migliorare l’accessibilità degli edifici, inclusa l’installazione di ascensori interni o esterni. Inoltre, se l’intervento comporta un miglioramento energetico dell’edificio, come nel caso di impianti moderni alimentati da fonti rinnovabili, è possibile cumulare il Superbonus o gli Ecobonus al 65%.

Per beneficiare di tali agevolazioni, è fondamentale rispettare una serie di requisiti tecnici e procedurali. 

Ad esempio, la progettazione deve essere accompagnata da una dichiarazione di conformità alle norme vigenti, mentre i pagamenti devono essere tracciabili e documentati

Infine, l’intervento deve essere deliberato dall’assemblea condominiale, con la maggioranza qualificata prevista dal Codice Civile.

L’alternativa dei miniascensori

In alcuni casi, il taglio delle scale non è una soluzione praticabile, sia per ragioni strutturali sia per difficoltà legate al consenso dei condomini o ai costi. 

L’alternativa più efficace è rappresentata dai miniascensori condominiali, impianti di sollevamento progettati per essere installati in spazi ridotti senza necessità di modifiche invasive alla struttura dell’edificio.

I miniascensori sono soluzioni estremamente flessibili, ideali per edifici con vani scala molto stretti o per palazzine di piccole dimensioni

Grazie alle tecnologie moderne, un vano scala di appena 74 cm di larghezza può ospitare un miniascensore oleodinamico, capace di trasportare fino a due persone o una carrozzina per disabili. 

Questi impianti richiedono generalmente una minore altezza minima rispetto agli ascensori tradizionali, il che li rende adatti anche a contesti con limitazioni strutturali significative.

Un ulteriore vantaggio dei miniascensori è il loro impatto contenuto sui costi energetici. Molti modelli sono alimentati da sistemi oleodinamici a basso consumo o da motori elettrici ad alta efficienza. 

Inoltre, la manutenzione è più semplice ed economica rispetto agli ascensori tradizionali, rendendoli una scelta ideale per condomini con un numero limitato di unità abitative.

L’installazione di un miniascensore è particolarmente vantaggiosa per il superamento delle barriere architettoniche, obiettivo che può beneficiare delle stesse detrazioni fiscali previste per gli ascensori tradizionali. 

In questo contesto, l’assemblea condominiale ha un ruolo fondamentale: la normativa italiana prevede che, in caso di opposizione di uno o più condomini, i richiedenti possano procedere autonomamente a proprie spese, purché l’intervento non comprometta il godimento delle parti comuni (art. 1120 e seguenti del Codice Civile).

I miniascensori, dunque, rappresentano una soluzione innovativa e accessibile, che unisce funzionalità, estetica e sostenibilità, migliorando la qualità della vita dei residenti e valorizzando l’immobile.

Ruolo dell’assemblea nell’installazione dei miniascensori

Anche per i miniascensori, l’assemblea condominiale svolge un ruolo determinante, sebbene le maggioranze richieste siano meno stringenti. 

Infatti, in caso di interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, l’art. 1120 del Codice Civile permette l’approvazione con una maggioranza semplice, ossia il 50% più uno dei presenti che rappresentino almeno la metà dei millesimi. Questo semplifica il processo decisionale e rende l’intervento più agevole, soprattutto in condomini con anziani o persone con disabilità.

I temi affrontati dall’assemblea includono:

  • la scelta tra diverse tipologie di miniascensori, in base allo spazio disponibile e al budget;
  • la valutazione di agevolazioni fiscali applicabili e il relativo impatto sulla spesa complessiva;
  • la gestione delle opposizioni: se alcuni condomini non sono d’accordo, i richiedenti possono comunque procedere autonomamente a proprie spese, purché rispettino i limiti imposti dalla normativa e non pregiudichino il godimento delle parti comuni.

L’amministratore ha il compito di garantire che le procedure siano svolte nel rispetto della legge. Deve verificare che l’assemblea sia correttamente convocata e che le delibere siano valide. Inoltre, l’amministratore collabora con tecnici e progettisti per individuare soluzioni compatibili con le esigenze del condominio, occupandosi della trasmissione delle domande di accesso ai bonus fiscali e della verifica degli stati di avanzamento dei lavori.

L’installazione di un ascensore, sia con la tecnica del taglio scale sia tramite l’utilizzo di un miniascensore, rappresenta un passo importante per migliorare la qualità della vita e valorizzare un immobile. 

Tuttavia, ogni intervento richiede un’attenta pianificazione tecnica, un iter burocratico trasparente e una collaborazione efficace tra i condomini e l’amministratore.

L’assemblea gioca un ruolo centrale nella fase decisionale, discutendo le esigenze comuni e approvando i progetti, mentre l’amministratore si occupa di garantire che ogni aspetto sia conforme alle normative vigenti e che i lavori si svolgano senza intoppi.

In entrambi i casi, i vantaggi sono molteplici: accessibilità migliorata, eliminazione delle barriere architettoniche e aumento del valore commerciale dell’edificio. 

È fondamentale, però, affrontare l’intervento come un investimento condiviso, promuovendo la collaborazione tra tutti i residenti. 

Solo così è possibile trasformare una sfida tecnica in un’opportunità per il futuro del condominio.

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