Orari lavori condominio: quando si può e quando non si deve disturbare

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Quali sono gli orari di silenzio per eseguire i lavori in condominio? Presto o tardi, capita che il proprietario e/o l’inquilino di un immobile decida di rinnovare l’ambiente e abbia così la necessità di recuperare tutte le informazioni del caso. In realtà, la disciplina non è di difficile comprensione: basta seguire alcuni buoni accorgimenti, in grado di spazzare via qualsiasi dubbio e incertezza. Nelle righe seguenti andremo ad affrontare l’argomento più da vicino, affinché i contorni della materia smettano di apparire nebulosi ed emerga un quadro ampio della situazione. 

Orari per i lavori in condominio: i riferimenti

Andando dritti al punto, tre sono le fonti da prendere in considerazione per ottenere una risposta corretta ed esauriente:

  • buon senso
  • regolamento condominiale
  • regolamento comunale

In via generale, l’usanza e il buon senso consentono di fare rumore in condominio durante le fasce orarie 8.00-13.00 e 16.00-21.00 nei giorni feriali, vale a dire lavorativi. Ergo, il buon senso suggerisce solitamente di non emettere rumori molesti dalle ore 13 alle ore 16 e dalle ore 21 alle ore 8.00, oltre alla domenica e ai giorni festivi fissati in calendario. Quello del buon senso è un metodo utile ad avere un’idea di massima su come comportarsi. 

Tuttavia, ciò implica una componente soggettiva, cioè a discrezione degli inquilini, che, ad esempio, potrebbero essere in disaccordo perché si trovano a casa in giorni e orari differenti. Può succedere, infatti, che la differente attività lavorativa svolta, o semplicemente le differenti abitudini, siano inconciliabili tra loro. Proprio per scongiurare eventuali screzi (talvolta in grado di degenerare e di compromettere la serenità del vicinato), torna utile il regolamento condominiale.

Esso aiuta a porre chiarezza e a evitare spiacevoli malintesi. Pertanto, il nostro primo consiglio è verificare se il regolamento condominiale fornisce delle istruzioni a riguardo. In caso affermativo, allora vi sono gli estremi affinché la parte che si sente lesa si rivolga al relativo amministratore di condominio e faccia valere i propri diritti. Egli avrà la facoltà di richiamare un vicino messosi a fare lavori in casa, senza badare al rispetto del regolamento condominiale.

Infine, il terzo strumento da prendere in esame consiste nel regolamento dell’Amministrazione Comunale. Talvolta, le stesse istituzioni territoriali provvedono a fornire linee guida da accettare. Attraverso la Polizia Municipale o Urbana, ogni piccola o grande realtà ha la possibilità di indicare degli orari in cui è concesso o meno fare rumori. Dunque, è opportuno attivarsi al fine di acclarare se nel comune di residenza vi sia un regolamento, sottoscritto dal sindaco in carica o comunque ancora in vigore.

Le disposizioni del Codice civile

A onor del vero, l’art. 844 c.c. fornisce qualche altra indicazione. Nella fattispecie, sancisce l’obbligo di ciascun condomino di sopportare i rumori rientranti nella “normale tollerabilità”. Il concetto è stato espresso dal legislatore in maniera volutamente generica, cosicché il giudice invitato a pronunciarsi in un contenzioso abbia il potere di decidere caso per caso, definendo i fatti concreti e le variabili del rumore come:

  • il tipo e l’insistenza (ovvero per quanto tempo viene protratto)
  • la causa (dolosa, colposa, impossibile da evitare, ecc.)
  • l’orario
  • la collocazione geografica del palazzo, se cioè in zona urbana o residenziale.

Ognuna delle variabili analizzate può incidere sul giudizio di tollerabilità del rumore. In un edificio sito nel centro urbano, per rendere intollerabili le emissioni sonore occorre superare una soglia di decibel più elevata in confronto a una zona residenziale o di campagna, ove il rumore di fondo (cioè proveniente dall’esterno) pressoché non sussiste e non va a coprire quello provocato dai vicini. 

In conclusione

Sulla base dei chiarimenti forniti dalla normativa, ne consegue che un rumore è intollerabile nel momento in cui compromette la qualità della vita dei terzi, pregiudicandone il riposo o la concentrazione nelle attività quotidiane. Per quanto attiene agli orari, si consiglia di applicare, anzitutto, il buon senso. Allo scopo di avere un quadro della situazione completo è poi appropriato verificare il regolamento condominiale e del comune, laddove contengano delucidazioni in merito.

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