Orario accensione riscaldamento e le zone climatiche

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Winter is coming. Le temperature iniziano ad abbassarsi e i consumi di gas ed energia iniziano ad aumentare: quest’anno però saremo costretti a porre particolare attenzione all’utilizzo di gas e luce visto l’aumento dei prezzi legato alle congiunture internazionali, tema che abbiamo a più riprese espresso pubblicamente con i principali organi di stampa.

Tuttavia non possiamo sperare solo nel meteo: occorre agire quanto prima per mettersi a riparo dagli aumenti, per quanto possibile: rincari di luce e gas, infatti, si andranno ad aggiungere a tutta una serie di altri aumenti sui beni alimentari (pane, pasta, caffè): una situazione di difficoltà per cittadini e imprese, già fortemente provati dalla crisi economica post pandemia.

Per questo il Ministero della Transizione ecologica ha pubblicato il Regolamento per

“realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali
interruzioni delle forniture di gas”.

Il tentativo è quello di arginare l’impennata del prezzo del gas naturale e la crisi delle forniture che stravolgerà le abitudini quotidiane degli europei e il loro costo di vita.

mappe zone climatiche Italia 2022

Le zone climatiche e le misure ad Hoc

Il provvedimento coinvolge edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo e condomini. Il paese è stato diviso in zone diverse, tenendo conto dei differenti climi presenti nel paese:

  • Zona A: 5 ore giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo
  • zona B: 7 ore giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo
  • zona C: 9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo
  • zona D: 11 ore giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile
  • zona E: 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile (Milano e Torino posticipato al 29 ottobre)
  • zona F: nessuna limitazione

Zona A: Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.

Zona B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa,
Trapani.

Zona C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia,
Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto.

Zona D: Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia,
Forlì’, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa,
Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma,
Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo.

Zona E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano,
Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia,
L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia,
Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini,
Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania,
Vercelli, Vicenza.

Zona F: Belluno, Cuneo

Non solo. Un grado di riscaldamento in meno per gli edifici è un’altra delle misure previste dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas. Da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici. Il Regolamento dovrebbe diventare operativo entro fine settembre e potrebbero essere implementate altre misure specifiche per le pubbliche amministrazioni. Non è prevista dal documento l’ipotesi di ridurre il riscaldamento negli ospedali e nelle case di ricovero.

Monitoraggio

Il piano prevede che siano attivati monitoraggi mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine. Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento “portano a un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas – si legge nel Regolamento – considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas)”.

A cui si aggiungono le misure comportamentali degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi. Nei condomini gli amministratori avvieranno monitoraggi sui consumi e, in caso di prezzi molto più alti rispetto a quelli preventivati, avviseranno gli inquilini.

Estia tips

Comportamenti consapevoli e intelligenti nel consumo di gas e di energia elettrica, riducono non solo la domanda, ma anche i costi in bolletta. Sulle misure da adottare per contenere i costi dell’energia abbiamo già dedicato un articolo ad hoc: tips a costo zero che, secondo stime Enea, possono farti risparmiare fino a 2,7 Smc le trovi nel nostro articolo su come risparmiare nella bolletta.

Ma il risparmio non è solo individuale: a livello collettivo si possono attuare almeno 8 mosse per ridurre i consumi di tutto il condominio e quindi anche i costi di ciascun nucleo:

  1. Caldaie a condensazione
  2. La termoregolazione
  3. Le valvole termostatiche
  4. La contabilizzazione individuale del calore
  5. Un impianto solare termico
  6. L’illuminazione a Led
  7. Un impianto fotovoltaico
  8. L’isolamento termico dell’edificio

Caldaie a condensazione

caldaia a condensazione

Installare caldaie a condensazione collegate “a cascata” permette di modulare la potenza in maniera ottimale. La caldaia a condensazione, infatti, grazie a un minore utilizzo di combustibile, permette un risparmio del 15-20% per produrre acqua calda a 80°, 20-30% per produrre acqua calda a 60°. Se poi si abbina una caldaia a condensazione con un impianto radiante a bassa temperatura (che è efficace già a 30-50°), si possono ottenere risparmi anche di oltre il 40%. Un’alternativa abbinabile eventualmente al fotovoltaico, è l’installazione di una pompa di calore per scaldare l’acqua o l’aria.

La termoregolazione

Utilizzare un sistema per gestire l’impianto secondo le reali condizioni meteorologiche permette di risparmiare anche il 10% rispetto a un impianto tradizionale. La regolazione della temperatura può anche essere diversificata per luoghi od orari differenti: ambienti esposti a sud, al sole, avranno meno necessità di riscaldamento rispetto agli ambienti esposti a nord. O determinati ambienti in particolari orari avranno meno bisogno di essere scaldati.

Le valvole termostatiche

valvole termostatiche

Applicare valvole termostatiche ai radiatori per regolare in maniera autonoma la temperatura di ciascuna stanza. Delle valvole autonome o regolabili a distanza, apposte su ogni termosifone, potranno contribuire a ottimizzare ulteriormente i consumi. Questo tipo di intervento azzera gli sprechi di energia perché le valvole regolano in autonomia il passaggio di acqua calda chiudendosi al raggiungimento della temperatura preimpostata per la singola
stanza.

La contabilizzazione individuale del calore

Contabilizzare il calore per ogni appartamento permette di calcolare il consumo di ogni nucleo abitativo. Questo significa responsabilizzare le famiglie rispetto ai loro consumi ma anche adattare i consumi individuali alle esigenze di ogni appartamento, grazie alle valvole termostatiche.

Un impianto solare termico

impianto solare termico

Realizzare un impianto solare termico abbinato all’utilizzo di una caldaia a condensazione permette di ottenere risparmi nell’ordine del 40-60%. In alternativa il fotovoltaico può coadiuvare il riscaldamento attraverso una pompa di calore o boiler elettrici.

L’illuminazione a Led

La tecnologia a Led consente di risparmiare fino all’80% ed è particolarmente adatta per un’illuminazione prolungata nel tempo. Inoltre può essere alimentata direttamente dal fotovoltaico.

Un impianto fotovoltaico

impianto solare termico

La produzione di energia elettrica pulita con l’istallazione dei pannelli fotovoltaici e magari il suo stoccaggio parziale per massimizzare l’autoconsumo collettivo e condominiale, è un investimento in grado di procurare un risparmio anche del 30-40% attraverso autoproduzione e autoconsumo di energia elettrica per alimentare diverse utenze comuni: ascensore, pompe dell’acqua, luci scale, luci esterne, riscaldamento, ecc.

L’isolamento termico dell’edificio

Questi interventi possono nel complesso far risparmiare sulle dispersioni di calore fino al 35% individuando e separando a livello “termico” gli ambienti interni riscaldati dagli ambienti interni non riscaldati, dall’ambiente esterno. Anche sfruttando i vari Bonus che lo stato mette a disposizione

Qui potete scaricare il Vademecum Indicazioni essenziali per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas a cura di ENEA – Dipartimento Unità Efficienza Energetica, Laboratorio efficienza energetica negli Edifici e Sviluppo Urbano.

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