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Quanto costa un amministratore di condominio?
Il compenso dell’Amministratore è uno dei temi da sempre più discussi in Condominio; a volte risulta essere poco dettagliato e mal elaborato.
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Compenso amministratore di condominio, come si calcola
Come prima cosa dobbiamo considerare che non ci sono regole fisse e predeterminate, ci
sono solamente delle “consuetudini” dettate dal mercato.
Normalmente l’onorario per l’amministrazione condominiale è determinato prendendo in
considerazione alcuni elementi, quali ad esempio:
- il numero di unità immobiliari – più quest’ultimo è elevato, maggiore sarà il compenso complessivo ma proporzionalmente minore il costo per singola unità immobiliare;
- la zona di ubicazione dell’immobile;
- le condizioni manutentive del fabbricato: maggiore o minore complessità di Amministrazione determinano una diversa quantificazione del compenso;
- la situazione amministrativa pregressa, regolarità o irregolarità delle precedenti gestioni condominiali, presenza o assenza di contenziosi tra condomini o con terzi (fornitori, assicurazioni o altri), presenza di insoluti o altre situazioni particolari richiedono e determinano l’esigenza di competenze anche tecniche adeguate che influiscono sulla quantificazione del compenso;
- le capacità professionali dell’Amministratore – sua esperienza e formazione – la capacità di un Amministratore di mantenere o aumentare il valore di un immobile attraverso un efficientamento della gestione – anche riguardo al risparmio complessivo sui costi dei servizi al condominio, determinano una diversa quantificazione del compenso;
- la struttura organizzativa dello studio di amministrazione e servizi garantiti (ad esempio la reperibilità, la presenza di più professionalità all’interno della stessa realtà, l’offerta di una pluralità di servizi, etc) determinano una diversa quantificazione del compenso stesso.
Solitamente l’onorario viene determinato in misura annuale e deve essere dichiarato dall’Amministratore e riportato nel verbale dell’Assemblea Condominiale all’atto della sua nomina.
L’importo effettivamente dovuto dal Condominio dovrà, ovviamente, corrispondere a quanto presentato sul preventivo dell’Amministratore e riportato nel verbale di assemblea.
Secondo l’articolo 1129 Codice Civile, l’Amministratore all’atto dell’accettazione della nomina e del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta.
La norma si esprime quindi con chiarezza, prevede la massima trasparenza.
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Cosa si intende con “specificare analiticamente” il compenso?
“Analiticamente” è sinonimo di “dettagliatamente”, con questo il Codice Civile richiede che il compenso dell’Amministratore debba essere comunicato dettagliatamente con l’indicazione di tutte le voci dovute a titolo di compenso, quantificando anche attività che eventualmente si potrebbero rendere necessarie nel corso dello svolgimento del mandato.
Per amministrare un condominio la scelta è bene vada a ricadere su un vero professionista, pertanto la valutazione non va fatta sull’economicità dell’offerta, tanto meno sul “tutto compreso”, quanto invece sulla quantificazione dettagliata delle attività che l’amministratore professionista dovrà svolgere e su quelli che sono i requisiti che un amministratore professionista deve possedere secondo legge.
Estia Spa, vuole essere “trasparente” e sottoporre al condominio un costo per i suoi servizi che sia chiaro, dettagliato, leggibile e soprattutto rispettato.
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