Conto corrente condominio, in cosa consiste e come si apre

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Gestire il denaro di un intero condominio è una delle prime responsabilità che ha un amministratore all’inizio del suo incarico. Infatti, tra i doveri e mansioni dell’amministratore dopo l’accettazione della nomina c’è l’obbligo di recarsi presso la filiale in cui è aperto il conto corrente condominiale per sottoscrivere un contratto o aprire un conto corrente nuovo. 

Spesso però, da condòmini, ci si chiede: un conto corrente condominiale è sempre obbligatorio? Come si apre? Ci si può opporre a questa decisione?

Avremo tutte le risposte all’interno di questa guida. 

Cos’è il conto corrente condominiale e a cosa serve 

Un conto condominiale è un normale conto corrente intestato al condominio ed è utile per tutte le operazioni di transazione in uscita o in entrata, come ad esempio il pagamento delle spese di manutenzione. 

Altro fattore importante è la trasparenza nella gestione delle spese condominiali: ogni condòmino ha il diritto di chiedere all’amministratore in qualsiasi momento la tracciabilità del conto bancario, quindi accedere alla lista movimenti e alle copie degli estratti conto. Infatti l’articolo 1129 del Codice Civile prevede che ogni condomino ha il diritto di chiedere una visione o una copia delle spese.

Infine, come un normale conto corrente deve essere legato a un libretto degli assegni, un bancomat o carta di credito per la gestione delle entrate e delle uscite. 

Il conto corrente condominiale è obbligatorio?

Sì, il conto corrente in condominio è obbligatorio. L’art.1129 del codice civile prevede l’obbligo dell’amministratore di versare le somme che riceve dai condomini su un apposito conto corrente postale o bancario, intestato solamente al condominio. Nello specifico, il conto corrente del condominio è obbligatorio sempre quando c’è la nomina di amministratore

Cosa accade quando non c’è obbligo di nomina dell’amministratore? Nei condomini più piccoli, ovvero al di sotto delle otto unità, dove non è obbligatoria la nomina dell’amministratore, non esiste neppure l’obbligo di apertura del conto corrente. 

In questo caso, i condòmini possono mettersi d’accordo nel nominare una persona incaricata per l’apertura e per la gestione del conto, anche se non condominiale, appunto.

Aprire il conto corrente: indicazioni essenziali 

Si può aprire senza amministratore? Dove si apre un conto corrente? 

In condominio, l’apertura del conto corrente spetta all’amministratore al momento della sua nomina, dopo una decisione in assemblea condominiale durante la quale si decide se aprire il conto in posta o in banca o a quale banca affidarsi. I costi per mantenere il conto sono a carico dei condòmini (l’imposta di bollo è di 100 € ogni anno), quindi è buona norma che l’amministratore chieda loro un parere.

I condòmini possono quindi partecipare alle decisioni, ma non possono aprire in autonomia il conto corrente condominiale oppure opporsi a tale procedura

L’amministratore deve obbligatoriamente aprire il conto corrente a nome del condominio e con il codice fiscale condominiale. Inoltre, per essere autorizzato ad aprire un conto del condominio, l’amministratore deve presentarsi in banca con un documento d’identità, il codice fiscale e il verbale di nomina.

Se un amministratore non apre il conto corrente? 

Non è escluso che un amministratore poco professionale possa non aprire il conto corrente condominiale.

Se si hanno dei dubbi sulla sua onestà, ogni condomino può chiedere sin dall’inizio una copia dell’estratto conto e la documentazione sull’apertura.

In questo caso si procede con la diffida dell’amministratore, con la sospensione immediata dell’incarico, senza attendere la scadenza della sua nomina.

Tra i divieti imposti all’amministratore è bene ricordare quello di trasferire il denaro depositato sul conto corrente di un altro condominio. 

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