Cosa fare se l’amministratore di condominio non risponde al telefono?

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Chiedere spiegazioni sul bilancio condominiale, risolvere un guasto all’ascensore, alle tubature idriche appena rotte o l’assegnazione del parcheggio. Qualsiasi sia il motivo, c’è una sola cosa da fare per risolvere dei problemi: chiamare l’amministratore condominiale

Tuttavia capita spesso di parlare con qualcuno del suo staff o, nella peggiore delle ipotesi, il telefono squilla a vuoto. 

E se dopo vari tentativi, dopo giorni e giorni l’amministratore non risponde, cosa bisogna fare? Visto che si tratta di un problema molto comune, in questo articolo daremo dei suggerimenti per sapere come comportarsi, come agire in maniera corretta. Ma prima, vediamo i casi in cui l’amministratore deve rispondere obbligatoriamente, perché previsto dalla legge.

Quando c’è l’obbligo di risposta da parte dell’amministratore? 

Per alcune richieste dei condòmini, molto specifiche come: 

  • Documenti della convocazione dell’assemblea per innovazioni o per deliberare la revoca dell’amministratore 
  • Estratti del conto corrente condominiale
  • Copie del regolamento di condominio 
  • Copie di registri condominiali, come quello delle spese 

Questo perché l’amministratore ha l’obbligo di trasparenza verso tutti i condòmini, anche se questi ultimi non motivano la richiesta.

Infatti è proprio previsto dall’ex articolo 1130 del Codice Civile: 

fornire al condòmino  che ne  faccia  richiesta  attestazione relativa allo stato dei pagamenti degli oneri  condominiali  e  delle eventuali liti in corso

Altro caso in cui l’amministratore è tenuto a rispondere è quello in cui si verificano dei guasti, pensiamo ad esempio alla rottura delle tubature per l’impianto idrico o a un improvviso malfunzionamento dell’ascensore. Sono situazioni in cui l’amministratore deve necessariamente comunicare con i condomini, perché previsto proprio dal Codice Civile.

Ci sono altri casi in cui l’amministratore non è tenuto a intervenire e quindi dare ascolto alle richieste. Un esempio? Quello in cui si contatta l’amministratore per i problemi con i vicini, con i quali si hanno dei rapporti tesi; queste sono infatti discussioni che riguardano solamente la sfera privata. 

Se hai questo tipo di problemi, dai un’occhiata al nostro approfondimento: Condomini incivili, scrivere un avviso o informare l’amministratore?

Contattare l’amministratore: richiesta scritta o rivolgersi al tribunale

Abbiamo già parlato dei principali doveri e mansioni dell’amministratore di condominio, tra i quali ci sono ad esempio: verificare il rispetto del regolamento, divisione delle spese, il bilancio condominiale di fine anno e molto altro. E tra questi, come abbiamo visto, c’è il dovere di rispondere ad alcune richieste, fornire risposte chiare ed essere a disposizione negli orari stabiliti. Vediamo quindi quando è necessaria la richiesta scritta e quando si deve ricorrere al tribunale.

1) Richiesta scritta

Che sia con un classico fax, una raccomandata o con una modernissima posta elettronica certificata (pec): se telefonicamente l’amministratore non è rintracciabile in alcun modo, la via migliore è procedere con una richiesta formalizzata nero su bianco. Perché, come si dice, verba volant, scripta manent e in un eventuale contenzioso si avranno le prove dell’avvenuto invio.

Nella richiesta scritta, ricorda anche di inserire un termine di risposta, di solito indicato direttamente nel regolamento di condominio, come stabilisce l’articolo 1138 del Codice Civile. 

E se nel regolamento non c’è una scadenza per ricevere una risposta?

Nella scelta del periodo, suggeriamo di tener conto del tipo di richiesta e di scegliere un periodo consono, che solitamente varia dai 3 ai 15 giorni lavorativi. 

2)Rivolgersi al tribunale 

In caso di mancata risposta protratta per giorni e giorni, innumerevoli chiamate, o altre gravi inadempienze durante l’incarico, puoi rivolgerti a un tribunale per procedere con l’ingiunzione all’amministratore, obbligandolo quindi a esibire i documenti o adempiere alle altre richieste previste dalla legge.

Questo ricorso può essere presentato rivolgendosi al proprio avvocato con il procedimento d’urgenza, una procedura più rapida per il tribunale. Alla fine, il giudice arriverà a diffidare l’amministratore o, nei casi più gravi, a sollevarlo dell’incarico. 

Consigliamo tuttavia che questa sia l’ultima opzione da tenere in considerazione, perché spesso accade che il termine dei giorni in risposta alla richiesta, indicato nel regolamento, non sia obbligatorio, ma solo orientativo.

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